বাংলাদেশে স্বাগত জানাই
il paese
Il Bangladesh è un paese affascinante. E’ uno dei paesi con più alta densità di abitanti per chilometro quadro ed ha un tasso di povertà molto alto, ma, per gli amanti dell’Asia, è comunque un paese da visitare. Il nome Bangladesh significa “Paese del Bengala” in lingua ufficiale bengalese. In Bangladesh il modello di famiglia più diffuso è quello patriarcale. Il capofamiglia è il padre oppure la persona di sesso maschile più adulta di età, mentre la donna si trova in posizione più subordinata. La famiglia è sempre intesa come ‘famiglia allargata’, e comprende oltre ai familiari anche i parenti di sangue.
Il suo inno è stato composto dal poeta nazionale Rabidranath Tagore e si intitola “Amar Sonar Bangla” (il Mio Amato Bengala), la cui ultima strofa recita magnificamente:“O madre mia, le parole della tua bocca \ sono come nettare per le mie orecchie.\ Ah che emozione! \ Se la tristezza, o madre mia, \ getta un’ombra sul tuo viso, \ i miei occhi si riempiono di lacrime!”
Il doyel è l’uccello nazionale del Bangladesh, simbolo del paese, al punto che a Dhaka è stata dedicata una piazza in suo onore: la Doyel Chatwar. Tra gli animali più rappresentativi ci sono: la Tigre del Bengala (nella foresta del Sundarbans), elefanti (nelle colline orientali di Chittagong), leopardi, scimmie, cervi pomellati, macachi, volpi e sciacalli. Tra i rettili, ci sono tartarughe, pitoni, coccodrilli e diverse razze di serpenti velenosi tra cui il famoso cobra. Ci sono moltissime specie di uccelli.
Tra i luoghi più belli e consigliati c’è sicuramente Cox’s Bazar. Città, porto e stazione termale nell’estremo sud-est del Bangladesh, vicino Chittagong, conosciuta per il primato della spiaggia più lunga al mondo: 120 km che partono dalla foce del fiume Bakkhali fino a Teknaf. Bandarban, nei pressi del più grande tempio buddhista del Bangladesh. E Sundarbans, dove si può ammirare la più estesa foresta di mangrovie al mondo, patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO nel 997.
Il frutto più famoso è il kathal o jackfruit, noto anche come albero del pane ha un sapore simile a quello dell’ananas, e può arrivare a pesare oltre cento chili. I bangladesi lo usano in varie forme, essiccato, sciroppato o surgelato, e si può mangiare sia crudo che cotto. Con le foglie si avvolgono alcune pietanze, come il dolce idlis, mentre con il legno si costruiscono strumenti o parti delle abitazioni.
Il matrimonio classico bangladese è una festa che dura diversi giorni e richiama l’intero quartiere o villaggio. I due giorni precedenti il matrimonio vero e proprio sono chiamati “Gae Hulod” che significapelle gialla: nel primo giorno i parenti e gli amici della sposa, vestita di giallo, accolgono i parenti e gli amici dello sposo (che non è presente) venuti a portare i doni per la sposa; ognuno di loro cospargerà il viso della sposa con una mistura vegetale gialla come buon auspicio. Il giorno dopo sarà il turno dello sposo e nel terzo giorno si potranno finalmente incontrare e celebrare il matrimonio. Durante il pranzo si possono degustare i piatti tipici bangladesi, la maggior parte dei quali molto piccanti, pertanto se non amate i gusti forti memorizzate questa parola “jhal”, significa piccante e può tornarvi utile – se vi rispondono ha è sì, se vi dicono na è no, ma tanto per loro non è mai piccante. Come in tutta l’Asia si mangia molto riso, e deliziosi sono i samosa e i dal-puri, fagottini fritti con ripieno di carne, patate e piselli; oppure i dolci, il più famoso dei quali è il jelapi che è zucchero fritto a forma di spirale. Alle torte è dedicata anche una festa, pitha-mela (la festa delle torte), in cui le donne si sfidano a chi cucina la migliore torta – con un po’ di fortuna si può assistere a questa competizione anche in Italia.
Il suo inno è stato composto dal poeta nazionale Rabidranath Tagore e si intitola “Amar Sonar Bangla” (il Mio Amato Bengala), la cui ultima strofa recita magnificamente:“O madre mia, le parole della tua bocca \ sono come nettare per le mie orecchie.\ Ah che emozione! \ Se la tristezza, o madre mia, \ getta un’ombra sul tuo viso, \ i miei occhi si riempiono di lacrime!”
Il doyel è l’uccello nazionale del Bangladesh, simbolo del paese, al punto che a Dhaka è stata dedicata una piazza in suo onore: la Doyel Chatwar. Tra gli animali più rappresentativi ci sono: la Tigre del Bengala (nella foresta del Sundarbans), elefanti (nelle colline orientali di Chittagong), leopardi, scimmie, cervi pomellati, macachi, volpi e sciacalli. Tra i rettili, ci sono tartarughe, pitoni, coccodrilli e diverse razze di serpenti velenosi tra cui il famoso cobra. Ci sono moltissime specie di uccelli.
Tra i luoghi più belli e consigliati c’è sicuramente Cox’s Bazar. Città, porto e stazione termale nell’estremo sud-est del Bangladesh, vicino Chittagong, conosciuta per il primato della spiaggia più lunga al mondo: 120 km che partono dalla foce del fiume Bakkhali fino a Teknaf. Bandarban, nei pressi del più grande tempio buddhista del Bangladesh. E Sundarbans, dove si può ammirare la più estesa foresta di mangrovie al mondo, patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO nel 997.
Il frutto più famoso è il kathal o jackfruit, noto anche come albero del pane ha un sapore simile a quello dell’ananas, e può arrivare a pesare oltre cento chili. I bangladesi lo usano in varie forme, essiccato, sciroppato o surgelato, e si può mangiare sia crudo che cotto. Con le foglie si avvolgono alcune pietanze, come il dolce idlis, mentre con il legno si costruiscono strumenti o parti delle abitazioni.
Il matrimonio classico bangladese è una festa che dura diversi giorni e richiama l’intero quartiere o villaggio. I due giorni precedenti il matrimonio vero e proprio sono chiamati “Gae Hulod” che significapelle gialla: nel primo giorno i parenti e gli amici della sposa, vestita di giallo, accolgono i parenti e gli amici dello sposo (che non è presente) venuti a portare i doni per la sposa; ognuno di loro cospargerà il viso della sposa con una mistura vegetale gialla come buon auspicio. Il giorno dopo sarà il turno dello sposo e nel terzo giorno si potranno finalmente incontrare e celebrare il matrimonio. Durante il pranzo si possono degustare i piatti tipici bangladesi, la maggior parte dei quali molto piccanti, pertanto se non amate i gusti forti memorizzate questa parola “jhal”, significa piccante e può tornarvi utile – se vi rispondono ha è sì, se vi dicono na è no, ma tanto per loro non è mai piccante. Come in tutta l’Asia si mangia molto riso, e deliziosi sono i samosa e i dal-puri, fagottini fritti con ripieno di carne, patate e piselli; oppure i dolci, il più famoso dei quali è il jelapi che è zucchero fritto a forma di spirale. Alle torte è dedicata anche una festa, pitha-mela (la festa delle torte), in cui le donne si sfidano a chi cucina la migliore torta – con un po’ di fortuna si può assistere a questa competizione anche in Italia.
capodanno bengalese
Il Capodanno bengalese è conosciuto come Pôhela Boishakh (পহেলা বৈশাখ) e corrisponde al primo giorno secondo il Bengali Calendar celebrato in tutto il Bangladesh e nel Bengala occidentale, sino alle comunità in Assam, Tripura, Odisha ed in Kolkata. Il giorno di inizio è solitamente il 14 Aprile, in accordo con il calendario ufficiale della Bangla Academy. Stiamo parlando di una tradizione che rimanda al calendario solare hindu. Questo che sta per cominciare è l’anno 1419. In Bangladesh è un giorno importantissimo. E’ l’inizio di tutte le attività legate al commercio, perché considerato di buon auspicio, e ciò vale anche per i matrimoni. Il Nuovo Anno è strettamente collegato alla vita rurale nel Bengala. Perciò la mattina ci si alza presto, si pulisce la casa e ci si veste bene. Le donne con i sari bianchi bordati di rosso, i fiori nei capelli e i bindi tra gli occhi; gli uomini con le lunghe tuniche (kurta). Tradizione vuole che si attenda l’alba del primo giorno sotto un albero o sulle rive di un fiume. Hanno dunque principio le feste che durano circa una settimana.
cucina
La cucina del Bangladesh, anche se non tanto conosciuta in Italia, è una delle cucine più famose e consumate in Gran Bretagna. E una cucina che fa molto uso delle spezie.
In fondo al Golfo del Bengala, dove si trova il delta del Gange, diviso in due dalla frontiera del Bangladesh, la regione è famosa per i suoi pesci e dolci; vi si consuma ugualmente del midollo di banano come verdura
Il “biriyani” è il piatto più importante a base di riso (basmati), uno degli alimenti predominanti nella dieta degli abitanti del Bangladesh che, preparato durante le feste, costituisce un piatto unico poiché comprende: riso, carne (di pollo, tacchino o manzo) e verdure crude (insalata, cetrioli..), mangiati insieme nello stesso piatto.
Naturalmente viene “profumato” con spezie varie e una radice che si chiama zenzero e la sua particolare preparazione richiede circa due ore.
In fondo al Golfo del Bengala, dove si trova il delta del Gange, diviso in due dalla frontiera del Bangladesh, la regione è famosa per i suoi pesci e dolci; vi si consuma ugualmente del midollo di banano come verdura
Il “biriyani” è il piatto più importante a base di riso (basmati), uno degli alimenti predominanti nella dieta degli abitanti del Bangladesh che, preparato durante le feste, costituisce un piatto unico poiché comprende: riso, carne (di pollo, tacchino o manzo) e verdure crude (insalata, cetrioli..), mangiati insieme nello stesso piatto.
Naturalmente viene “profumato” con spezie varie e una radice che si chiama zenzero e la sua particolare preparazione richiede circa due ore.
by Robin, with thanks