la festa di Mărţişor
Mărţişor è una tradizionale festa che celebra l’inizio della primavera. Il nome “Martisor" deriva dal diminutivo di “Marzo” (in romeno “Martie”), e significa “piccolo” o “caro Marzo”.
Il mese di Marzo prende il suo nome da Marte, dio della guerra, della fertilità e della vegetazione. Il mese di Marzo simboleggia quindi la vittoria del bene contro il male, della salute contro la malattia, della luce contro la notte, del caldo contro il freddo.
Ci sono tante leggende romene che cercano di spiegare il motivo di questa festa, una delle quali dice che un giorno il Sole scese sulla Terra sotto forma di una bellissima ragazza, ma una bestia la prese e la imprigionò nel suo castello. Da allora nella città non ci fu più il sole e la gente fu piena di dolore. Allora un giovane coraggioso decise di tentare di cercare il castello e di liberare la bellissima ragazza. Dopo averlo trovato, il ragazzo sconfisse la bestia e la bellissima ragazza fu liberata e il sole tornò a splendere nel cielo. Sfortunatamente però, il ragazzo fu ferito gravemente e, steso a terra, il suo sangue colò sulla neve colorandola di rosso. Nel luogo dove il sangue colò uscirono i bucaneve. Allora la gente come segno di ringraziamento fecero il “martisor” con due fili, uno rosso che rappresentava il sangue del ragazzo e uno bianco che rappresenta il bucaneve cresciuto in primavera.
Il “Mărţişor” oggi è un ciondolo accompagnato da un filo rosso e bianco intrecciato, che finisce in piccoli fiocchi. Il ciondolo è simbolico e può essere un fiore, quello più diffuso appunto i bucaneve, un quadrifoglio, una foglia d’albero, un tradizionale spazzacamino o un ferro di cavallo (sono i ciondoli tradizionali più comuni), ma anche da un cuoricino o da animaletti vari, come ad esempio un orso o una coccinella, o ancora un angelo. Il “Mărţişor” quindi è considerato un amuleto portafortuna, e viene attaccato con una spilla al petto e portato per tutto il mese.
Il mese di Marzo prende il suo nome da Marte, dio della guerra, della fertilità e della vegetazione. Il mese di Marzo simboleggia quindi la vittoria del bene contro il male, della salute contro la malattia, della luce contro la notte, del caldo contro il freddo.
Ci sono tante leggende romene che cercano di spiegare il motivo di questa festa, una delle quali dice che un giorno il Sole scese sulla Terra sotto forma di una bellissima ragazza, ma una bestia la prese e la imprigionò nel suo castello. Da allora nella città non ci fu più il sole e la gente fu piena di dolore. Allora un giovane coraggioso decise di tentare di cercare il castello e di liberare la bellissima ragazza. Dopo averlo trovato, il ragazzo sconfisse la bestia e la bellissima ragazza fu liberata e il sole tornò a splendere nel cielo. Sfortunatamente però, il ragazzo fu ferito gravemente e, steso a terra, il suo sangue colò sulla neve colorandola di rosso. Nel luogo dove il sangue colò uscirono i bucaneve. Allora la gente come segno di ringraziamento fecero il “martisor” con due fili, uno rosso che rappresentava il sangue del ragazzo e uno bianco che rappresenta il bucaneve cresciuto in primavera.
Il “Mărţişor” oggi è un ciondolo accompagnato da un filo rosso e bianco intrecciato, che finisce in piccoli fiocchi. Il ciondolo è simbolico e può essere un fiore, quello più diffuso appunto i bucaneve, un quadrifoglio, una foglia d’albero, un tradizionale spazzacamino o un ferro di cavallo (sono i ciondoli tradizionali più comuni), ma anche da un cuoricino o da animaletti vari, come ad esempio un orso o una coccinella, o ancora un angelo. Il “Mărţişor” quindi è considerato un amuleto portafortuna, e viene attaccato con una spilla al petto e portato per tutto il mese.
Il primo marzo le ragazze regalano ai maschi questo Mărţişor, e i maschi come segno di ringraziamento, regalano alle ragazze l'8 marzo il Mărţişor accompagnato da un mazzo di fiori o da dei semplici cioccolatini. L'idea può anche cambiare, spesso il Mărţişor che viene regalato alle ragazze può diventare anche un regalo costoso, in argento o d’oro o con perle, ma comunque deve essere sempre accompagnato dal filo bianco e rosso intrecciato.
Il Mărţişor quindi, è una festa che alla fine porta con l’arrivo della primavera la speranza, la gioia e la serenità nel cuore della gente.