BENVENUTI A MANTOVA
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Sinagoga
del ghetto di Mantova (inizi XIX sec.).
Targa alla sinagoga Norsa Torrazzo.
Sinagoga di Mantova dall’interno (oggi).
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La comunità ebraica di Mantova si trova in via Govi al numero 11 ed è una delle più antiche e importanti di Italia.
La presenza di ebrei a Mantova è testimoniata dai primi documenti certi, risalenti all’anno 1145. I Gonzaga incoraggiarono l'immigrazione ebraica, finalizzata anche ad ottenere immediati benefici economici dai banchieri ebrei tramite il prestito di denaro ad interesse. Alla fine del Cinquecento si era venuta a creare a Mantova una delle maggiori comunità ebraiche italiane del tempo: oltre 3.000 persone, ovvero il 7% della popolazione della città. Durante il corso della storia, l’evento contemporaneo che segnò maggiormente la comunità ebraica (mantovana e non solo) fu l’olocausto. Gli ebrei deportati nei campi di concentramento furono 104 e di questi solo 5 sopravvissero. Oggi la comunità conta solo qualche decina di iscritti. A testimonianza della presenza ebraica in città rimangono tracce degli edifici dell'antico ghetto (sopravvissuti agli sventramenti dei primi del Novecento, tra cui il Palazzo del rabbino in via Bertani), la sinagoga Norsa Torrazzo (l'unica ancora esistente delle sei che una volta operavano nel ghetto), e il grande cimitero (ubicato all'esterno della città, oltre il fiume Mincio). Le sei sinagoghe del ghetto di Mantova sono oggi scomparse con la demolizione del quartiere ebraico agli inizi del Novecento; di una soltanto, la Norsa Torrazzo, sono sopravvissuti gli arredi e le decorazioni perché si decise di ricostruirla così com'era in un altro edificio scelto come nuova sede della comunità ebraica di Mantova. Di queste sinagoghe, o scuole, esistenti all'interno del ghetto negli anni di maggiore espansione della comunità ebraica di Mantova, tre erano di rito askenazita e tre di rito italiano. L'antico archivio della comunità, ubicato attualmente in locali contigui alla sinagoga, conserva libri e documenti dal 1522 al 1810, registri di stato civile dal 1750 ad oggi, l’archivio amministrativo dal 1910, gli archivi del tribunale rabbinico, manoscritti e libri a stampa. |